The wine italia, il nuovo modo di conoscere il vino. Testata giornalistica in corso di registrazione. Direttore Responsabile Alessandra Conforti. TheWineItalia è un prodotto "Web Mouse Consulting Srl" Strada di Rovereta 42, 47891 Falciano (RSM), e-mail info@thewineitalia.com
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pubblicato il 22/06/2015 18:05:45 nella sezione "Salute e benessere"
Protagonista dell’autunno, regina del meranese. L’uva è sicuramente uno dei prodotti più apprezzati della gastronomia locale, ma anche espressione della tradizione e della cultura del territorio.
Per questo riveste da sempre un posto d’onore alle Terme Merano: nel centro Spa & Vital, all’avanguardia nei trattamenti a base di prodotti naturali locali, e nel Bistro, che mette a disposizione piatti sani e genuini per una sosta rigenerante.
"L’uva nel centro Spa & Vital

Pura bellezza chicco dopo chicco. L’uva e in particolare l’olio di vinaccioli sono degli ottimi anti-age che contrastano l’invecchiamento della pelle, rendendola liscia e morbida. Numerosi i trattamenti a disposizione nel centro Spa & Vital, tra cui il Bagno al vino per due nella tinozza con bicchiere di vino rosso o succo d’uva (20 min. 43 euro) e il Peeling ai vinaccioli altoatesini per una pulizia profonda dal delicato effetto esfoliante, ideale per attivare la circolazione e favorire la produzione di nuove cellule (20 min. 34 euro).
Per una pelle particolarmente morbida e liscia, si può scegliere il Massaggio con timbri al vapore alle vinacce: grazie alla tecnica dei timbri le preziose sostanze attive penetrano delicatamente e direttamente anche negli strati più profondi della pelle (50 min. 74 euro).
A disposizione anche pacchetti completi, come ad esempio “La forza dell’uva” con: Peeling ai vinaccioli altoatesini (20 min.), Massaggio corpo all’olio di vinaccioli altoatesini (45 min.), Massaggio viso all’uva con timbri al vapore (30 min.) e ingresso di 2 ore alle Terme. Il tutto al costo di 134 euro.
"Solo nel periodo della vendemmia

A seconda della stagione, ogni anno tra settembre e ottobre, solo nel periodo della vendemmia le Terme Merano mettono a disposizione anche “L’originale: pacchetto all’uva meranese” comprensivo di: Impacco corpo con crema all’uva fresca (20 min.), Bagno con mosto d’uva fresco (20 min.), Massaggio alla schiena con olio di semi d’uva (20 min.) e ingresso di 2 ore alle Terme. Costo di 98 euro. Un pacchetto da non perdere per chi si trova in vacanza alle Terme Merano giusto nel momento in cui l’uva fresca meranese giunge a maturazione!
Coltivata in più varietà, l’uva ricopre le vallate e offre eccellenti vini e grappe di alta qualità. Il vitigno tipico locale è la Schiava e tutti i vini prodotti a base di quest’uva possono fregiarsi della denominazione DOC Alto Adige Merano. Ci sono poi il Pinot Nero e il Merlot, il Pinot Bianco e il Savignon.
Per rendere più frizzante la propria vacanza ci si può dedicare alla visita delle cantine della zona, a disposizione per far degustare i propri prodotti. Molto nota è la Cantina Merano Burggräfler che raduna 380 piccoli produttori di vigneti, dislocati lungo i migliori pendii di Merano e dei vicini comuni dei dintorni.
"L’uva nel Bistro Terme Merano

Il posto più naturale dove trovare l’uva? La cucina! E così è anche alle Terme Merano, dove il frutto autunnale rientra nelle portate leggere e genuine che vengono servite al Bistro.
Per gustare l’uva nel Bistro delle Terme Merano si può scegliere un millefoglie di cioccolato con mousse d’uva fragola, ma anche un primo o secondo piatto. È il caso ad esempio degli spaghetti di patate e spuma di cappucci rossi e ancora del filetto di cervo scaloppato con mosto d’uva e cioccolato amaro.
Una ricetta facile e veloce da provare anche a casa è quella del Semifreddo all’uva fragola.
Gli ingredienti per lo sciroppo: 250 gr. di zucchero e 150 gr. di succo di uva fragola; mentre per il semifreddo: 4 tuorli, 50 gr. di zucchero, 360 gr. di panna, 1 foglio di gelatina.
Per prima cosa si prepara lo sciroppo: mettere a bollire lo zucchero con il succo di uva e lasciarlo sobbollire per un paio di minuti. Nel frattempo montare i tuorli con lo zucchero, aggiungere 200 gr. dello sciroppo caldo appena ottenuto e la gelatina precedentemente ammollata e strizzata. Continuare a montare fino a quando la massa non si sarà raffreddata. A questo punto aggiungere la panna semimontata mescolando dal basso verso l’alto. Sistemare la massa negli stampi desiderati e porre in congelatore. Una volta che il semifreddo si sarà congelato, servire con lo sciroppo rimasto e decorare con acini d’uva.

bold:(|Tradizione, gastronomia e tanta musica)
Così importante da dedicarle una manifestazione: la Festa dell’uva!
È uno degli eventi clou del meranese, ma anche dell’Alto Adige, dal momento che risale addirittura al 1886 e rappresenta un omaggio alla vitivinicoltura, così importante per il territorio. Si terrà da venerdì 16 a domenica 18 ottobre 2015 e quest’anno sarà abbinata alla “Landesmusikfest”, il raduno delle bande musicali sudtirolesi: una festa nella festa, che porterà a Merano non meno di quattromila musicisti!
Per una vacanza a Merano si può scegliere tra le proposte delle numerose strutture partner delle Terme. Tra queste l’Hotel Westend*** propone il pacchetto “Sleep & Shop a Merano” valido per tutto il mese di settembre 2015. L’offerta comprende: 3 notti con prima colazione, ingresso di 2 ore alle Terme Merano, 1 Sleep and Shop Card per sconti sui negozi meranesi. Il tutto a partire da 177 euro a persona.
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pubblicato il 18/12/2014 15:24:12 nella sezione "Salute e benessere"
pubblicato il 25/01/2014 09:41:44 nella sezione "Salute e benessere"
pubblicato il 30/08/2013 11:49:28 nella sezione "Salute e benessere"




Le malattie fungine, peronospora e oidio in particolare, sono le due crittogame responsabili di buona parte dei trattamenti fitosanitari nel vigneto. E, nonostante la volontà di ridurre gli interventi, l’impiego di anticrittogamici in vigna è massiccio, visto che in Europa la viticoltura, pur occupando soltanto il 3,3% della superficie agricola, è responsabile dell’uso del 65% dei fungicidi impiegati in agricoltura: ben 62 mila tonnellate all’anno. Una delle branche più promettenti della ricerca volta a ridurre o limitare l’uso di pesticidi è la genomica applicata. Niente paura, non stiamo parlando di ogm, ma semplicemente della creazione di incroci tra diverse varietà di viti ottenuti unicamente aiutando un poco la natura, cioè ponendo il polline di una varietà sui fiori di un’altra. Da questi incroci si ottengono ogni tanto viti ibride che presentano caratteri utili, come ad esempio la resistenza alle malattie fungine. La difficoltà sta nel realizzare varietà che si adattano al clima ed al terreno di una determinata zona vitivinicola e che permettano di ottenere vini con caratteristiche qualitative eccellenti.

Per arrivare a selezionare 18 nuove varietà di vite resistente, 9 di uva bianca ed altrettante di uva rossa, i ricercatori dell’Università di Udine e dell’Istituto di genomica applicata hanno iniziato a lavorare nel 1998 ed hanno realizzato ben 16.000 incroci differenti, molti dei quali scartati dopo un primo esame di laboratorio perché mancanti dei marcatori molecolari che indicano che il nuovo incrocio ha ereditato i geni che gli conferiscono la resistenza alla peronospora e all’oidio.



Le 18 varietà selezionate sono già state micro vinificate grazie alla collaborazione della cantina sperimentale dei Vivai Cooperativi di Rauscedo, i quali hanno già realizzato tre vigneti sperimentali a Fossalon di Grado, in Toscana nella zona del Chianti e sul Collio sloveno per verificare l’adattamento delle nuove varietà a differenti territori. A Giugno di quest’anno, con una degustazione comparativa dei vini dei diversi cloni si è conclusa la fase sperimentale, ma mancava un’importante passo burocratico per rendere possibile nuovi impianti nelle aziende italiane: l’inserimento delle nuove varietà nel registro nazionale delle varietà di vite resistenti alle malattie presso il Ministero delle Politiche Agricole. Da qualche giorno, non senza qualche polemica tra il Ministro e gli assessori all’agricoltura delle regioni Piemonte, Lombardia a Veneto, anche questo adempimento burocratico è stato assolto, quindi non resta che testare in campo e su larga scala le potezalità di questi nuovi vitigni destinati a rendere il vino più ecosostenibile ed economico rispetto al passato.
In verità qualche produttore altoatesino e trentino già da qualche anno sta testando alcuni di questi incroci realizzati da tempo in Austria e in Germania con ottimi risultati... ma ufficialmente non se ne deve saper nulla!


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pubblicato il 29/07/2013 11:39:04 nella sezione "Salute e benessere"
pubblicato il 29/07/2013 11:32:55 nella sezione "Salute e benessere"
pubblicato il 12/06/2013 11:01:33 nella sezione "Salute e benessere"
pubblicato il 17/03/2013 15:59:32 nella sezione "Salute e benessere"
Nell'olio d'oliva il segreto per sentirsi sazi e mangiare meno: infatti un gruppo di ricercatori europei ha scoperto che l'olio d'oliva stimola il senso di sazietà attraverso molecole aromatiche in esso contenute come l"esenalé. Tali sostanze funzionano rallentando l'assorbimento dello zucchero da parte del fegato e quindi ritardano l'abbassamento della glicemia. La ricerca, condotta da esperti tedeschi della Technische Universität di Monaco di Baviera (TUM) e dell'Università di Vienna con il coordinamento di Peter Schieberle e Veronika Somoza, avvalora anche i tanti dubbi sui cosiddetti cibi 'light' o 'low fat': infatti mostra che questi cibi non stimolano il senso di sazietà e potrebbero altresì portare a mangiare maggiori quantità di prodotto. La ricerca si è svolta in varie tappe.

ll'inizio i ricercatori hanno chiesto a un gruppo di volontari di mangiare yogurt magro ogni giorno in aggiunta alla propria dieta normale e chiesto loro di aggiungere al prodotto uno tra diversi tipi di oli, come l'olio di semi o l'olio d'oliva. Confrontando le reazioni dei volontari è emerso che coloro che mangiavano lo yogurt con olio d'oliva erano più sazi e avevano nel sangue alti livelli di serotonina, sostanza legata appunto al senso di sazietà. Poi gli esperti hanno scoperto che il segreto dell'olio d'oliva è nascosto nelle sostanze aromatiche che lo caratterizzano, come l'esenale. Infatti aggiungendo allo yogurt dette sostanze, di nuovo i volontari si dicono più sazi. Per di più coloro che mangiavano lo yogurt senza aroma ingerivano mediamente ogni giorno 176 chilocalorie in più, mentre coloro che mangiavano quello 'aromatizzato' non modificavano il loro introito calorico.

Infine gli esperti hanno cercato di capire come le molecole aromatiche inducono sazietà: le sostanze aromatiche dell'olio, come l'esenale, favoriscono il senso di sazietà perché rallentano l'assorbimento degli zuccheri nel sangue e quindi ritardano l'abbassarsi della glicemia. Questa scoperta potrebbe aprire la strada allo sviluppo di nuovi prodotti low-fat ma più sazianti.

(Fonte ANSA)
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pubblicato il 21/02/2013 08:40:22 nella sezione "Salute e benessere"
pubblicato il 20/02/2013 08:52:36 nella sezione "Salute e benessere"
a cura di Stefano Fauci

Anidride solforosa e solfiti: sono proprio necessari?

Negli ultimi anni si parla molto di vino e solfiti, soprattutto da quando la normativa italiana, con il D.Lgs. 114/2006, modifica del D.Lgs. 109/92, ha recepito la Direttiva 2003/89/CE, detta la Direttiva allergeni, entrata in vigore il 25 novembre 2003. Questa obbliga i produttori del settore alimentare a presentare in etichetta tutti i prodotti allergeni (e tossici), tra cui l’anidride solforosa e i suoi derivati (-formula chimica SOx – internazionalmente siglati con E220-E221-E222-E223-E224-E226-E227-E228). La normativa prevede che vengano riportati i solfiti in concentrazioni superiori a 10mg/l o 10mg/kg.Sono stati fatti molti studi sulla tossicità dei solfiti, ma i risultati sono poco chiari e poco conoscibili. Vorremmo quindi chiarire i punti fondamentali che poi porteranno alla decisione sul loro impiego o meno, riportando semplicemente le informazioni frastagliate che si trovano a riguardo.

Cos’è l’anidride solforosa?
L’anidride solforosa (o biossido di zolfo – SO2) è un gas incolore, dall’odore pungente. L’anidride solforosa e i suoi derivati, vengono impiegati, nonostante la loro elevata tossicità, come additivo in tutti campi alimentari, in particolare l’enologia. Si trova ad esempio in: baccalà, gamberi e conserve, crostacei freschi o congelati, frutta secca, prodotti sott’aceto e sott’olio, marmellate e confetture, aceto, vini, bevande a base di succo di frutta, funghi secchi, uve trattamento post raccolta, farine e fiocchi di patate,insalate trattate nei ristoranti con spray per mantenere un aspetto fresco,…
Gli effetti sul vino

1) Antisettico: le due principali attività antisettiche sono l’azione selezionatrice della microflora dei mosti e l’azione antimicrobica nella conservazione dei vini.
2) Antiossidante: in presenza di catalizzatori combina l’ossigeno disciolto; questa lenta reazione consente di proteggere i vini da ossidazioni di natura chimica, come ad esempio l’ossidazione di alcuni polifenoli e di alcune sostanze aromatiche.
3) Antiossidasico: inibisce l’effetto, e talvolta ne determina la distruzione, degli enzimi ossidasici nel mosto. Ne risulta una protezione per i mosti dalle ossidazioni prefermentative.
4) Solubilizzazione: l’anidride solforosa a contatto con le bucce favorisce la diffusione delle sostanze coloranti poco polimerizzate contenute nei vacuoli, per mezzo di piccoli fori presenti sulle pareti cellulari, favorendo così la fuoriuscita degli antociani.

5) Combinante: un impiego calibrato dell’SO2 migliora le qualità olfattive e gustative dei vini, in quanto questo conservante si combina con alcune sostanze di odore o sapore pungente, come l’acetaldeide e l’acido piruvico, rendendoli non più percettibili all’assaggio.
6) Chiarificante: l’SO2 ha infine una blanda azione chiarificante, in quanto favorisce la coagulazione delle sostanze colloidali, incrementando il fenomeno della precipitazione spontanea delle fecce.
Le attuali normative fissano per l’Italia i limiti massimi a 160 mg/l per i vini rossi e 210 per i bianchi, 400 per i vini dolci. Il disciplinare biologico,invece, prevede le soglie di 60 mg/l per i vini rossi, 80 per i bianchi, 120 per i vini dolci, anche se il quantitativo consigliato è inferiore ai 20 mg/l.
Anche il lievito in fermentazione produce naturalmente deboli quantità di SO2, le dosi sono generalmente inferiori ai 10 mg/l e solo in alcuni casi superano i 30 mg/l.

Gli effetti sulla salute
Tossico per inalazione, corrosivo e irritante per le vie respiratorie e il tubo digerente, può provocare alterazioni nel metabolismo di alcuni amminoacidi e della vitamina B1. In particolare il principale effetto negativo dell’anidride solforosa, in individui non affetti da ipersensibilità, è connessa all’azione degradativa a carico della vitamina B1 (tiamina), la cui carenza nell’uomo può provocare significative alterazioni a carico del metabolismo degli zuccheri (diabete).
Già nel 1973 sono state evidenziate reazioni allergiche ai solfiti; esse si manifestano per assunzioni di dosi molto basse (dell’ordine del milligrammo) e riguardano principalmente i soggetti asmatici (dal 4 al 10 % degli individui).
“Nei soggetti sensibili ai solfiti si possono scatenare asma, difficoltà respiratoria, fiato corto, respiro affannoso e tosse. Tali soggetti devono limitarne il più possibile l’ingestione perché le conseguenze di una ingestione eccessiva possono essere particolarmente gravi e in alcuni casi fatali. Da qui le varie organizzazioni di controllo in testa la FDA (Food and Drugs Amministation – USA) hanno stabilito che gli alimenti (tra cui il vino) aventi un contenuto di solfiti superiore alla soglia di 10 mg/kg o litro devono riportarne il superamento in etichetta.” (Antonio Posocco).
L’OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità) ha stabilito, dopo accurati studi, la DGA (Dose Giornaliera Ammissibile) a 0,7 mg di SO2 giornalieri per kg di peso corporeo.
Tenuto conto della DGA la dose accettabile per l’uomo è compresa tra 42 e 56 mg per giorno in funzione del peso corporeo, compreso tra 60 e 80 kg. Attraverso il consumo di mezza bottiglia al giorno (375 ml) sarebbe possibile assumere una superiore quantità di SO2. Se il tenore di SO2 totale è al livello massimo autorizzato dalla UE, 160 mg/l per i vini rossi e 210 mg/l per i vini bianchi, la quantità di SO2 assunta con metà bottiglia è pari a 60 mg per i primi e 79 mg per i secondi.” (Ribereau-Gayon) Per quanto riguarda alcuni vini speciali, passiti e botritizzati (che possono contenere fino a 400 mg/l) la dose assunta con mezza bottiglia è addirittura di 150 mg di solforosa (pari a 2,5 mg/kg per una persona di 60 kg e 1,87 mg/kg per una persona di 80 kg).
“La conversione dei solfiti in solfati avviene durante il passaggio attraverso l’apparato digerente. Nello stomaco, dove il pH (la forza acida) è molto basso in fase di digestione, l’ossidazione è molto lenta, mentre risulta assai più rapida nell’intestino e nel sangue (pH subalcalino). L’irritazione gastrica dipende dal fatto che i solfiti, a reazione decisamente acida, liberano anidride solforosa, che provoca una sensazione dolorosa accompagnata a vomito se la dose di anidride solforosa ingerita supera i 3,5 mg/kg di peso (avvelenamento acuto). La trasformazione dei solfiti in solfati avviene grazie all’intermediazione di una emoproteina (solfito-ossidasi) che contiene molibdneno, abbondante soprattutto nel fegato e nei reni. La sensazione del famoso cerchio alla testa che si può verificare dopo ingestione di una dose significativa di anidride solforosa sembrerebbe proprio legata all’azione di questa emoproteina che impiegando sia pure in quantità limitate l’ossigeno nella formazione di solfati, delimiterebbe l’afflusso al cervello, che reagisce con la nota sintomatologia dolorosa.”

Invito alla riflessione
Il vino, pur essendo un prodotto alimentare complesso (coltivazione, vinificazione, imbottigliamento e sottoposto a lavorazioni con uso di molte sostanze chimiche) fino ad ora ha goduto di una favorevole impunità essendo stato esente dall’elencare gli ingredienti in etichetta, come altresì imposto a tutti gli altri prodotti alimentari. La normativa che recentemente ha imposto la scritta in etichetta CONTIENE SOLFITI o equivalenti, in realtà non permette al consumatore di scegliere vini a basso contenuto di solforosa, in quanto la dicitura è imposta sia per vini che contengono 11 mg/l di SO2, che per vini che ne contengono 210 mg/l. Inoltre, fra tutti gli additivi e coadiuvanti di uso enologico, l’anidride solforosa è l’unico di cui si siano verificati gli effetti tossicologici. Pertanto è importante attuare tutti i possibili metodi atti a ridurre il suo impiego in enologia.
Ormai molti produttori hanno ridotto o eliminato l’uso di anidride solforosa nella produzione dei vini. Questo è possibile quando le uve sono sane, ma soprattutto è possibile grazie all’estrazione o all’utilizzo di antiossidanti naturali come ad esempio i tannini di rovere, i tannini ellagici estratti dalle bucce dell’uva, proantocianidine estratte dai vinaccioli e anche l’acido ascorbico, cioè la vitamina C.
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pubblicato il 11/02/2013 09:59:31 nella sezione "Salute e benessere"
pubblicato il 10/02/2013 15:39:23 nella sezione "Salute e benessere"
L'uva rigenera il corpo e regolarizza l'intestino. Ecco tutte le proprietà di uva bianca, uva nera, uva rosata e uva passa o uvetta
Tra gli alleati della tua salute e della tua bellezza spicca per le sue benefiche proprietà l' uva, un vero concentrato di sostanze preziose che regalano benessere.Si tratta del frutto della vite costituito da bacche (acini) più o meno piccole, rotonde o oblunghe, riunite in grappoli. In base al colore si identificano uve bianche, nere o rosate; secondo l'impiego, si hanno uve da tavola, uve da vino o uve da essiccare (varietà senza semi). Seguici e scopri come utilizzarla per usufruire al meglio delle sue azioni benefiche...
I contenuti preziosi dell'uva
L' uva è molto ricca di zuccheri direttamente assimilabili (glucosio, levulosio, mannosio); contiene inoltre acidi organici, sali minerali (potassio, ferro, fosforo, calcio, manganese, magnesio, iodio, silicio, cloro, arsenico), vitamine A, del gruppo B e C, tannini (nella buccia), polifenoli. Occorre però ricordare che la composizione e il gusto dell' uva variano molto secondo la zona di produzione, le condizioni climatiche e la varietà.
L'uva in cucina
Si consuma come frutto fresco, in macedonia o ridotta in succo; con l'uva fresca molto matura si prepara il vincotto, mosto stracotto fino a diventare dolcissimo, utilizzato per preparare alcuni dolci tradizionali. Dai semi (vinaccioli) del' uva si ricava un olio ricco di acidi grassi benefici per la salute se usato a crudo.
L'uva è ricca di proprietà salutari
È indicata in caso di anemia e affaticamento, uricemia e gotta, artrite, vene varicose, iperazotemia, malattie della pelle. L' uva ha proprietà antiossidanti e anticancro, dovute soprattutto al contenuto di polifenoli e di resveratrolo, presente nella buccia dell' uva nera; ha inoltre proprietà antivirali, grazie al contenuto di acido tannico e di fenolo, in grado di contrastare il virus dell'herpes simplex (applicazioni di succo d' uva o di mosto sulle labbra affette da herpes ne velocizzano la guarigione).
L' uva Risulta anche particolarmente utile in caso di stitichezza.
Gli acini ridotti in puré, applicati sulla pelle di viso e collo, hanno un'azione astringente e rivitalizzante.
Chi soffre di disturbi digestivi, dovrebbe mangiare gli acini d' uva senza buccia e semi. Deve essere consumata con moderazione in caso di diabete e obesità.
L'ampeloterapia: la cura dell'uva disintossicante e ringiovanente
La cura dell' uva, detta ampeloterapia (dal greco ámpelos, vite), consiste nel consumare uva delle varietà da vino e ben matura, come unico alimento giornaliero. Per ottenere i migliori risultati, bisognerebbe recarsi nei luoghi di raccolta dell' uva e utilizzarla senza le manipolazioni a cui viene sottoposta prima di essere posta in commercio. Si inizia con un consumo giornaliero di 0,5 kg e si arriva fino a 2-2,5 kg al giorno, secondo il grado di tolleranza.
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pubblicato il 10/02/2013 15:38:27 nella sezione "Salute e benessere"
La vinoterapia ha trovato in Alto Adige, terra di vini, il suo naturale sviluppo. Molteplici le sue proprietà in campo estetico: cancella le rughe del tempo, appiattisce l'addome, rassoda i glutei, ringiovanisce i muscoli e tonifica il seno.

Per i bagni al vino viene preparata una speciale miscela di acque minerali naturali, uva, mosto e oli biologici.

I massaggi al vino sono praticati con acini d'uva e sono ideale per una pulizia profonda della pelle grassa e impura. I polifenoli, contenuti nei semi, combattono inoltre i radicali liberi e hanno un effetto benefico sulla microcircolazione.

Di seguito alcune strutture in Alto Adige che offrono la vinoterapia.
Il Romantikhotel Turm a Fiè allo Sciliar offre un bagno al vino che prevede inizialmente un massaggio completo con effetto peeling sdraiati su una pietra calda. Viene poi utilizzata una miscela speciale di vinaccia, terriccio e pietra da gesso uniti all'olio di enotera. Così coperti ci si immerge in una vasca con acqua calda e viene servito un bicchiere di vino rosso altoatesino. Finito il bagno, segue un altro massaggio con olio di acini d'uva.
L'Hotel Der Weinmesser a Scena offre tutta una serie di trattamenti legati al vino. La linea Vinoble prevede impacchi, massaggi con estratti di uva, bagni al vinacciolo, peeling al vinacciolo.
L'Hotel Gardena Grödnerhof ad Ortisei propone un bagno esfoliante alle vinacce che, con i loro acidi di frutta naturali, levigano e rassodano la pelle. Le vinacce provengono da coltivazioni biologiche e sono ricavate da uve pregiate mediante una delicatissima spremitura. Oltre al bagno, l'hotel offre un impacco all'uva: gli estratti di uva rivitalizzano e purificano l'epidermide, rendendo la pelle luminosa e idratata.
L'Hotel & country Obereggen propone un bagno di vinacce provenienti dalle loro uve Chardonnay di coltivazione biologica: esse vengono arricchite da argille speciali, creta e olio di vinacciolo e vengono stese sul corpo in uno strato sottile, dopodiché ci si rilassa sul lettino ad acqua. Questo bagno ha proprietá tonificanti e contrasta l'invecchiamento cutaneo. Dopo il bagno la pelle viene rilipidizzata con burro di capra.

Anche alle Terme di Merano troverete bagni oleosi ai vinaccioli, peeling ai vinaccioli altoatesini e pacchetti vitali con uva.
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pubblicato il 10/11/2012 10:33:44 nella sezione "Salute e benessere"
(di Clemente Angotti)

COSENZA - Un bicchiere di vino rosso - si dice da sempre - fa buon sangue. Leggenda? Tutt'altro. La saggezza del detto antico trova adesso fondamento scientifico nei risultati delle ricerche scientifico-tecnologiche condotte dall'Iresmo (Istituto ricerche europeo scienze molecolari). A fare da apripista in questo campo di ricerca erano state due importanti molecole: prima la quercetina e poi il resvetrarolo. Ma da sole - spiegano gli esperti - non erano sufficienti a dimostrare tutti gli effetti del bicchiere di vino rosso sulla salute del consumatore, ancor più sulla fluidità vascolare contro la formazione dei pericolosi trombi per gli eventi patologici cerebro e cardio-vascolari.

"Adesso in laboratorio - sottolinea il prof. Nicola Uccella, ordinario di chimica all'Università della Calabria e presidente dell'Iresmo Foundation - sono state sperimentate alcune colture cellulari per identificare l'ingrediente del vino rosso con un vero effetto sulla salute e sul benessere del moderno consumatore, informato, esperto ed esigente. Mistero svelato". Sono stati scoperti così sostanze attive presenti nella buccia e nei semi dell'uva nera (flavonoidi glucosidi e procianidoici); sostanze che sciolgono il sangue e vasodilatatori.

Insomma, è merito delle due molecole 'proteggi organismo', la benefica influenza del vino rosso, consumato con moderazione, sulla circolazione del sangue a livello di vasi cardiaci e cerebrali. "Certo, il buon vino rosso - sostiene ancora Uccella - deve essere fatto per bene. Da uvaggio d'eccellenza, con la giusta rimonta, con la migliore fermentazione alcolica e biologica. Non può essere il sano vino rosso del contadino, il vinello da trangugiare in quantità, vera e propria risorsa energetica". L'Iresmo, nei suoi studi, ha individuato nei fitobioattivi dell'uva rossa, i flavonoidi glucosidi e i procianidoici, quelli che sono i garanti contro gli attacchi di cuore e l'ictus, circostanze spesso, troppo spesso, foriere di decessi.

Ad aver portato alla luce l'efficacia delle sostanze attive sono state ricerche complesse, condotte con la partecipazione di esperti a livello mondiale. Quella che veniva considerata alla stregua di una semplice credenza popolare (il vino che fa buon sangue), sospesa tra il mito e la leggenda, si è rivelata - secondo gli studi dell'Iresmo - una verità, corroborata dai risultati delle prove scientifico-molecolari, fondamentale per preservare la salute del consumatore e conferire piacevole benessere alla mensa più autenticamente mediterranea. Prosit.

(Fonte ANSA)
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pubblicato il 29/10/2012 17:35:30 nella sezione "Salute e benessere"
Roma, 24 set. - (Adnkronos/Ign)

Bere vino rosso, mangiare poco e prevalentemente frutta e verdura e non fumare. Così a tavola si può contrastare l'influenza A.
Uva rossa e vino, grazie al resveratrolo molecola in essi contenuta, sono infatti 'antivirus' naturali contro l'influenza''inclusa quella A'', sottolinea la Coldiretti.
Assieme al vino per combattere i virus influenzali sono utili anche frutta e verdura, ricchi di antiossidanti e ''latte, uova e alimenti ricchi di elementi probiotici quali yogurt e formaggi come il parmigiano e per alcuni esperti anche l'aglio, che contiene una sostanza, l'allicina, particolarmente attiva nella prevenzione'', sottolinea l'organizzazione delgli agricoltori.
Ma tutto questo con misura. Contro i virus che minacciano la salute nella prossima stagione invernale, infatti, una difesa importante è nella mezza porzione. Parola di Claudio Cricelli, presidente della Simg (Società italiana di medicina generale), che spiega come "le scorpacciate rendono più vulnerabili all'attacco di questi patogeni, come il fatto di essere obesi o di non rinunciare alle sigarette. Insomma, mangiando meno e meglio si riduce il pericolo di ammalarsi".
"Lo dimostrano numerosi studi, e l'osservazione di quello che accade dopo periodi di libagioni e ricchi pasti, come ad esempio a Natale e Pasqua", aggiunge Cricelli.
"Stimiamo un aumento del pericolo di ammalarsi del 15% per chi mangia in modo troppo abbondante, ma anche per quanti non rinunciano alle sigarette", gli fa eco il virologo dell'Universita' degli Studi di Milano, Fabrizio Pregliasco. "Il fumo crea un danno alle vie aeree che apre la strada ai patogeni. Inoltre è dimostrato che una dieta 'parca' e sana aumenta la longevità". Ma a quanto bisognerebbe rinunciare? "In genere si stima che sarebbe bene ridurre del 30% l'apporto calorico complessivo", dice il presidente della Simg. Ma è bene guardarsi anche da "diete dimagranti sbilanciate, alcolici in eccesso, e anche un intenso esercizio fisico, che causano un'iperproduzione di radicali liberi e rendono l'organismo piu' vulnerabile", conclude Pregliasco
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#BEVISORDO A COLLISIONIIl 13 Luglio 2017
SORDO VINIGrande successo per levento I Fantastici 8 Cru di barolo 2013
CANTINE LA PERGOLA: da Moniga del Garda (BS) la sfida bio di un nuovo brand da 300 mila bottiglie
ROSE 2012 DI BARONE PIZZINIMiglior metodo classico Bio dItalia
Enologo e agronomo
Passaporto genetico dei principali vitigni autoctoni Italia
In breve:Vino In Purezza
Roberto Cipresso
Luca DAttoma
Asso Enologi
Salute e benessere
UVA DENTRO E FUORI LA SPAAlto Adige. Autunno in bellezza con i trattamenti all’uva di Terme Merano
VINO E BENESSERETutto il buono del vino
VINO & SALUTELassociazione che promuove la ricerca scientifica sugli effetti benefici del vino.
Piante Resistenti a Malattie Fungine: Meno Anticrittogamici in Vigna
Solo in Ottobre: l’Uva Fresca di Vendemmia   SCOPRI LOFFERTA
Wine style
CANTINE ENOTECHE E VINERIECome risparmiare con la tipografia online
VACANZA ENOGASTRONOMIA IN UMBRIAWine Break destate a Torgiano
CONCORSO FOTOGRAFICO PIACENZA DOROLeccellenza in uno scatto
A SPASSO PER ROMAGirovagando con gusto
INTERVISTA A ALESSANDRA CONFORTIL’importanza della comunicazione nel settore vitivinicolo
Guide
PRESENTATA A BERGAMO LA NUOVA GUIDA ORO I VINI DI VERONELLILa nuova edizione della guida Oro
TUTTE LE NOVIT DELLA GUIDA ORO I VINI DI VERONELLI 2016A Siena svelati i prestigiosi Sole
I SUPER TRE STELLE 2016 PREMIATI DALLA GUIDA ORO I VINI DI VERONELLIEcco i vini
LA GUIDA SUL LAMBRUSCO86 schede con i migliori vini le analisi sensoriali immagini e dati tecnici di produzione
Slow Food presenta: Il Vino Quotidiano
Fiere & eventi
Nuovo Curatore per la Guida Oro VeronelliAndrea Alpi Responsabile Formazione
Fieragricola Enovitis in Campo fa già il Pieno di IscrizioniGrande Partecipazione ai Convegni
Main Event Cocktail Show alla sua terza edizione stupisce ancoraAl via la seconda giornata di Food&Wine in Progress
MAIN EVENT COCKTAIL SHOWIn occasione di Food&Wine in Progress a Firenze Stazione Leopolda
ORTE IN CANTINAPercorso itinerante tra specialità locali e vini di qualità
Ristoranti
RISTORANTE AL CAPITELLOL’eccellenza dai sapori naturali
A FIRENZE CUCINA ETRUSCADai lampascioni al garum
OSTERIA DE LORTOLANORicercatezza delle Materie Prime e Alta Qualità a Due Passi dal Duomo
TAVERNA ANGELICAAutenticità e Cortesia nel Cuore di Roma
TRANI LA CENA DEI COLORILa primavera servita a tavola
Compro e vendo
VENDESI Azienda Gaiole in Chianti
VENDESI Azienda agricola Montepulciano - COD. PPEI000053
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VENDESI Azienda agricola Montepulciano - COD. RPDT000448
VENDESI Azienda agricola Grosseto - COD. RSDT000473
Il ricettario
PASTA FRESCA ALLE ROSOLINE DI CAMPOPerfetto abbinamento con Prosecco Superiore DOCG
BISTECCA ALLA FIORENTINA E CHIANTIUno dei piatti più famosi al mondo unito ad un grande vino
VIN BRULEPreparazione e Storia
Torta Ubriaca con Cioccolata e Vino Rosso
Orzotto con pere e radicchio rosso affogato al Vino Rosso
Arte Wine
A Firenze il Chianti Classico Colle Beretoe l’EnoArte di Elisabetta Rogai brindano alla tecnologia della nuova Classe A della GMG Mercedes
ELISABETTA ROGAI A MILANORassegna Cibum Nostrum
ENOARTE E LA PUGLIAAl Gourmettino l’Osteria Contemporanea di Domenico Cilenti
QUATTRO VINI DI SIENA PER ELISABETTA ROGAIL’artista fiorentina dipinge anche con il vino del territorio senese il Drappellone del Palio dell’Assunta
DIPINGERE COL VINO?Adesso è un film-documentario su Arianna Greco
Enoteche
ENOTECA PROVINCIALE DEL TRENTINODegustazione di vini salumi e formaggi
ENOTECA VINCANTO MilanoZuppa di cipolle di Isabella
ENOTECA PALAZZO PICCOLOMINI SIENANel 1987 ho ideato a Siena Le Bollicine primo bar à vin della città del Palio.
ENOTECA REGIONALE EMILIA ROMAGNAdal 1970 per difendere i vini del territorio Emiliano
ENOTECHE ITALIANE IN RETEComunicazione tra le enoteche italiane i produttori di vino ed il numeroso pubblico di internet.
Vini Italiani
NOCCHINO E FOGLIA TONDA DI PODERE EMAUn viaggio fra i sapori della Toscana
IL SOLE DEI TEMPIDa Massucco un vino da provare
IL VINO PI PREZIOSODalle Cantine Ravazzi agli amanti del buon vino
DIVINITYTutto il prestigio delle bollicine
IL BAROLOUn Nettare che Arriva dal Nebbiolo
Non solo vino
FENIMPRESE FIRENZE ADOTTA LA PIATTAFORMA DIGITALE FENPLACEPiattaforma digitale di comunicazione
RINASCE CON LA TERZA GENERAZIONE IL MARCHIO BRANDIMARTEGrazie alla nipote Bianca Guscelli
ACETO BALSAMICO DEL DUCA CELEBRA I 125 ANNI DI STORIABottiglia limited edition dal logo in lamina doro
RIVIERA GINDalla Romagna il primo e unico gin italiano prodotto con distillato di vino
FIRENZE ALLA SCOPERTA DEI SAPORI DELLA PUGLIAVenerdì 10 giugno al Ristorante Tosca