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FIERE & EVENTI
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Vini naturali celebrati a Roma
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pubblicato il 12/02/2013 15:00:07 nella sezione "Fiere & eventi"
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Un successo la quinta edizione della manifestazione “Vignaioli Naturali a Roma”. Al timone c’è sempre Tiziana Gallo, bandiera di una categoria di vini poco conosciuta ma sempre più apprezzata, per un evento diventato nel tempo un appuntamento irrinunciabile per appassionati e addetti ai lavori. I vini naturali sono il frutto di uva coltivata senza l’uso della chimica, fermentata solo con i suoi lieviti spontanei, ma di fondamentale importanza è l’interpretazione che il produttore ne vuole dare: “Sta aumentando l’interesse nei confronti di questi prodotti – dice Tiziana Gallo – ma non per una semplice moda. Questi vini infatti, a differenza degli altri, non hanno nessun tipo di contro indicazione perché non contengono solfiti né altri additivi; sono salubri. E’ un ritorno alla semplicità, alla natura, una filosofia che molti produttori stanno facendo propria, rivedendo il proprio modo di fare vino. Poi ovviamente, avendo caratteristiche particolari, come ad esempio una volatile più alta e un sapore ‘vinoso’, vanno considerati e degustati seguendo canoni diversi rispetto a quelli che si usano per interpretare una bottiglia comune”. Vini quindi più naturali, diversi da quelli conosciuti e bevuti dai più, creati non per compiacere un gusto o un certo tipo di pubblico. Ne è convinto Corrado Dottori, vignaiolo di Cupramontana (An), dove produce uve Verdicchio: “Bisogna agire in vigna e in cantina con rispetto per il vitigno - dice Corrado Dottori - per il terroir, per le relazioni umane e per la natura. Si torna a un modo di relazionarsi con l’ambiente tipico di altre generazioni, prima dell’industria e dell’avvento di un certo tipo di progresso”. Le scelte di Corrado Dottori hanno comportato l’esclusione dalla Denominazione d’origine: “Mi hanno tolto dalla DOC perché il mio Verdicchio non rientra nei parametri di quello che dovrebbe essere il Verdicchio secondo il mercato; ha delle note che rispecchiano la mia vigna e il mio modo di intendere il mio territorio”. Proprio l’amore per la terra e per le sue origini che hanno portato Giovanni Scarfone, da Bologna, a fare ritorno alla sua Sicilia, a Faro, dove ha preso in mano le vigne di famiglia: “Siamo sulle colline sopra Messina, in una zona geograficamente molto bella ma martoriata dalla speculazione edilizia, dall’abbandono, dagli incendi boschivi che d’estate ci fanno stare col patema d’animo per la nostra vigna e il nostro uliveto. Il mio approccio alla produzione naturale non deriva da uno studio approfondito sulla biodinamica o sul biologico ma dal modo di fare vino di mio padre, che produceva solo per la famiglia, quindi senza alcun utilizzo di prodotti chimici o forzatura industriale. Il territorio in tal senso ci ha dato una mano e ciò mi ha permesso di proseguire su questa strada”. (Fonte ANSA)
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