di Alessandra Conforti Per capire quanto il vino sia legato alla cultura dell'umanità intera, basta aprire un libro di poesie! Così il vino come la nascita della poesia e della voglia di comunicare si perdono nella storia fino a scomparire nella leggenda, e forse è proprio per questo che tanti sommi maestri hanno dedicato a questo succo della vita (e della vite!), versi appassionati, scherzosi e profondi. Già nel 600 a.C. Alceo declamava "...Beviamo, perché aspettare le lucerne? Breve il tempo. O amato fanciullo, prendi le grandi tazze variopinte, perché il figlio di Zeus e Sémele diede agli uomini il vino per dimenticare i dolori...", mentre nella grande e potente Roma "Ragazzo, se versi un vino vecchio riempine i calici del più amaro, come vuole Postumia, la nostra regina ubriaca più di un acino ubriaco...", declamava Gaio Valerio Catullo. Muḥammad al-Muʿtamid in Marocco racconta di come una bella donna gli mescé il vino mentre per Dante Alighieri è il "calor del sole" a farsi vino. Per tutti gli appassionati di poesia, e di vino naturalmente, riportiamo invece per intero una poesia di Neruda che al vino ha dedicato un'ode. ODE AL VINO di Pablo Neruda Vino color del giorno, vino color della notte, vino con piedi di porpora o sangue di topazio, vino, stellato figlio della terra, vino, liscio come una spada d`oro, morbido come un disordinato velluto, vino inchiocciolato e sospeso, amoroso, marino, non sei mai presente in una sola coppa, in un canto, in un uomo, sei corale, gregario, e, quanto meno, scambievole. A volte ti nutri di ricordi mortali, sulla tua onda andiamo di tomba in tomba, tagliapietre del sepolcro gelato, e piangiamo lacrime passeggere, ma il tuo bel vestito di primavera è diverso, il cuore monta ai rami, il vento muove il giorno, nulla rimane nella tua anima immobile. Il vino muove la primavera, cresce come una pianta di allegria, cadono muri, rocce, si chiudono gli abissi, nasce il canto. Oh, tu, caraffa di vino, nel deserto con la bella che amo, disse il vecchio poeta. Che la brocca di vino al bacio dell`amore aggiunga il suo bacio Amor mio, d`improvviso il tuo fianco è la curva colma della coppa il tuo petto è il grappolo, la luce dell`alcol la tua chioma, le uve i tuoi capezzoli, il tuo ombelico sigillo puro impresso sul tuo ventre di anfora, e il tuo amore la cascata di vino inestinguibile, la chiarità che cade sui miei sensi, lo splendore terrestre della vita. Ma non soltanto amore, bacio bruciante e cuore bruciato, tu sei, vino di vita, ma amiciziadegli esseri, trasparenza, coro di disciplina, abbondanza di fiori. Amo sulla tavola, quando si conversa, la luce di una bottiglia di intelligente vino. Lo bevano; ricordino in ogni goccia d`oro o coppa di topazio o cucchiaio di porpora che l`autunno lavorò fino a riempire di vino le anfore, e impari l`uomo oscuro, nel cerimoniale del suo lavoro, e ricordare la terra e i suoi doveri, a diffondere il cantico del frutto.
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