The wine italia, il nuovo modo di conoscere il vino. Testata giornalistica in corso di registrazione. Direttore Responsabile Alessandra Conforti. TheWineItalia è un prodotto "Web Mouse Consulting Srl" Strada di Rovereta 42, 47891 Falciano (RSM), e-mail info@thewineitalia.com
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pubblicato il 17/03/2017 10:29:45 nella sezione "Non solo vino"
"Ritrovarsi insieme è un inizio, restare insieme è un progresso, ma riuscire a lavorare
insieme è un successo. - Henry Ford


FenPlace, piattaforma digitale di comunicazione diretta tra imprese, rappresenta un modo nuovo per creare reali opportunità di crescita territoriale
per le aziende associate al circuito FenImprese.

Grazie a questa piattaforma di e-commerce, a cui gli associati FenImprese possono richiedere gratuitamente l’iscrizione, le aziende hanno l’opportunità di creare rapporti commerciali di collaborazione diretta, creando delle vere e proprie sinergie nazionali che, a lungo andare, possono generare una rete di rapporti su larga scala.

Si tratta di una novità assoluta, nel campo associativo datoriale, in quanto, per la prima volta, non si discute di convenzioni cartacee visualizzabili da un sito internet, bensì, attraverso FenPlace, la singola azienda del circuito
FenImprese avrà la possibilità di proporre agli associati di tutta Italia una interessante scontistica sui propri prodotti/servizi, infatti la tessera attiva FenImprese permetterà alla stessa azienda associata di beneficiare degli sconti proposti dagli altri associati, creando delle nuove relazioni imprenditoriali a costo praticamente nullo.

Infatti le aziende associate, fornendo a tutti i tesserati uno sconto sul proprio listino ufficiale, avranno la possibilità di ampliare il proprio raggio di vendita, aumentando le relazioni di fornitura e accedendo al network a prezzi realmente vantaggiosi, creando un vantaggio competitivo sia per costi aziendali, che per prezzi di vendita del prodotto finale.

Si aprono così per gli associati forme commerciali più veloci, una sorta di strategia di marketing proprio per facilitare i propri settori di impresa, che ha come obiettivo quello di dare risalto ed aumentare le visite, gli accessi, le utenze e quindi le conversioni ad uno specifico sito web per la vendita di prodotti o servizi specifici, permettendo così di aumentare il numero di clienti e fidelizzare i clienti già acquisiti. Verranno ottimizzati così, attraverso la piattaforma FenPlace, i settori del fashion per diventare una fashioncommunity, settore del turismo, settore del food che si trasformerà in una foodcommunity, dell’artigianato nelle sue variabili per diventare una artisancommunity, la piattaforma FenPlace diventerà per gli associati una sorta di social network nel processo di vendita, strumento operativo di un sistema dinamico e giovane come è FenImprese, Associazione fatta da giovani, indispensabile in un mondo diventato sempre più veloce e competitivo.

Un network importante, attivato dal marketing diretto, promosso dai tecnici del comparto ITC FenImprese, che avranno il compito di promuovere l’associato anche attraverso l’applicazione dedicata agli smartphone: il singolo associato FenImprese potrà effettuare in tempo reale transazioni commerciali su tutto il territorio nazionale.

L’iscrizione è estremamente semplice: l’associato potrà richiedere il modulo di adesione gratuito presso l’ufficio zonale più vicino di FenImprese, fornendo una breve descrizione della propria attività e sarà l’Associazione stessa, grazie al proprio Team tecnico, che curerà l’inserimento dell’azienda nel mercato digitale, dando così la maggiore visibilità possibile agli associati potenziali fruitori di prodotti offerti dal mercato.


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pubblicato il 28/12/2016 16:09:56 nella sezione "Non solo vino"
A Firenze i fiorentini non sapevano rassegnarsi, uno dei marchi più amati – Brandimarte – silenziosamente, a piccoli passi, era uscito di scena. Ma ci voleva la terza generazione, la nipote del Brandi, Bianca Guscelli, affiancata da Stefano Marchetti, giovane imprenditore fiorentino e titolare di Remax Rinascimento a Firenze, che ha puntato sulla sua vena creativa, che riprende l’attività del nonno Brandimarte Guscelli…Bianca, nata e cresciuta nella famiglia di argentieri ed esperta in design e style, volitiva, orgogliosa della storia della sua famiglia e consapevole della grande importanza dell’artigianato italiano e del made in Italy, con Stefano Marchetti, si impegna
in una importante azione di retail, ritorna dunque a vivere e risplendere il Brand Brandimarte.

L’azienda, vanto delle “botteghe” fiorentine, tutte quelle che negli anni hanno attraversato la storia dell’Oltrarno, ha vissuto la sua storia a partire dal
laboratorio di via Lorenzo Bartolini, passando poi per il negozio di viale Ariosto, fino all’ultima reincarnazione sopra porta Romana, in via Ugo
Foscolo.

Quella della Brandimarte, fondata nel 1955, è una tipica storia fiorentina, creata da Brandimarte Guscelli, nata in un fondo di via Ponte di Mezzo, ha dato lavoro a operai, creato formazione e, per primo, dato lavoro ai carcerati, e per l’illuminato acume artigianale del suo fondatore, adottando due importanti rivoluzioni nel campo dell’argenteria, una di carattere tecnico che consisteva nel «martellare» il metallo, come aveva visto fare agli zingari col rame, l’altra rompendo con la consuetudine dell’articolo d’argento come pezzo da esibire in vetrina, Brandimarte riproponeva la tradizione delle antiche famiglie reali, che utilizzavano nel quotidiano i serviti d’argento, per creare una serie di prodotti che coniugavano bellezza e funzionalità, studiati per la vista ma anche per il tatto, lavorati a mano dai 100 dipendenti dell’azienda, trasferitasi in via Bartolini, negli anni ’80 e ’90.

Il Brand Brandimarte, gestito da Bianca Guscelli e Stefano Marchetti, avrà dunque un progetto innovativo, quello di portare l'argento di nuovo sul
mercato rispettando gusti e tendenze dei giovani, modificati nel tempo, sviluppando linee da indosso innovative, lavorate a mano, l’argento di
Brandimarte come mood iconico ritornato ad essere un Must sia in Italia che all’estero.

Brandimarte Guscelli, «quel grosso mucchio di case ammassate in Oltrarno», come scriveva Vasco Pratolini e quello era il suo regno, dove,
burbero, ironico, generoso e geniale il Brandi viveva e insegnava, apriva le porte agli amici, ai carcerati, ai ragazzi, era l’Oltrarno il suo habitat naturale, tra il vociare degli artigiani, le biciclette, i rumori degli artigiani che non ci sono più, il mercatino, guardarsi in viso, riconoscersi, il suo, nell’Oltrarno fiorentino è stato un viaggio, straordinario e meraviglioso, dove i fiorentini venivano coinvolti alla scoperta del suo mondo, la bottega di argenteria situata nel centro di Firenze, dove lo spazio di vendita si intrecciava con la produzione e con la vita quotidiana.

E Bianca la bella, la terza generazione, che ha sempre vissuto tra bagliori d’argento, frese, metallo e sogni, oggi dà un nuovo imprinting al Brand Brandimarte, affiancata da Stefano Marchetti, giovane imprenditore fiorentino e titolare di Remax Rinascimento a Firenze, che ha puntato sulla sua vena creativa, riprende l’attività del nonno Brandimarte Guscelli, per una nuova
strategia di marketing, gioielli da indossare e accessori per la casa.

Una nuova vita per l’argento del Brandi – come ci racconta la nipote - è quello che ci siamo posti Stefano ed io, il risultato è a medio e lungo termine, può arrivare anche dopo un mese di lavoro. I ritmi di lavorazione seguono regole che si tramandano di artigiano in artigiano, gli strumenti sono ancora gli stessi, anzi, alcuni non esistono neanche più. Prima l’argento veniva lavorato liscio, mio nonno Brandimarte, osservando gli zingari battere il rame, decise di farlo con l’argento per tutta la linea della casa, oggettistica
adoperata quotidianamente. Era una cosa impensabile prima di allora, ma, come tutte le mode, la linea martellata si affermò in tutte le case. Con la stessa intraprendenza mio padre Stefano creò una linea Vino totalmente in
argento, che dopo le prime titubanze, è stata apprezzata da tutti i sommelier anche per la sua capacità di interagire con la bevanda stessa.

In effetti l’argento sarà pure un metallo geloso, che a contatto con gli altri ne ruba il colore, ma essendo un materiale vivo ha moltissime proprietà. Esalta i sapori nel bene e nel male, oltre ad essere conduttore e antibatterico. Lo utilizzavano i nobili in passato per evitare di trasmettersi infezioni ed io per tutti questi motivi voglio riportarlo nella quotidianità di tutte le famiglie a partire dalla tavola.

Ritorna così, dai ricordi di Bianca, l’immagine del nonno Brandi, tra le stradine dell’Oltrarno, l'atmosfera è d'altri tempi. Gli abitanti si conoscono tutti e si chiamano per nome. Il fornaio, l'edicolante, la bottega del restauro, il
doratore, il ciabattino che risuola le scarpe, l’ebanista: sono loro i protagonisti della vita di questo piccolo borgo. La città sembra lontana, qui siamo in Oltrarno, la parte meno conosciuta di Firenze dal turismo del mordi e fuggi, ma amata dai fiorentini in quanto non meno glamour, fatta da botteghe e fondi, tra un bociare che è quasi un leit motiv affascinante, un base musicale al tran tran cittadino, “le botteghe” dei maestri d’arte dei mestieri dimenticati, tramandati, nozioni apprese da padre al figlio, locali e magazzini appartati, discreti, quasi nascosti, la fabbrica del Brandi in Via Bartolini.

Sembra di entrare in un paese incantato, fatto di oggetti favolosi, dove la bellezza del metallo, i giochi fioriti, la maestria del Liberty, dei tagli e delle incisioni si propongono agli abbinamenti, con l’armonia ai cromatismi, i giochi di luce, fatti con ramages e ricami, la luce che varia e modifica gli oggetti, calici, bicchieri, ciotole evanescenti, quasi trasparenti, impalpabili emozioni, gioielli finissimi, un sottofondo cadenzato dal rumore delle mole, dal tintinnio, dalle ruote che girano incessantemente, e poi il silenzio della fornace con gli attimi di magia che danno vita alle forme, con figure di giovani e vecchi artigiani che carezzano questi capolavori delicatissimi con mani che sembra tocchino le corde di un violino per un concerto di archi, per creare nell’insieme un opera d’arte; questa è stato il mondo del Brandi, un grande, che è un primato di passione e di lavoro, ma, principalmente, è una storia di famiglia, di uomini artigiani e oggi di una donna che riassume egregiamente come l’imprenditoria femminile si esprime e opera, ed è un vivo esempio di come, negli ultimi cento anni, in maniera non traumatica, si è consumata una
rivoluzione pacifica epocale, che ha modificato il ruolo della donna in tutto il mondo e in tutti i settori professionali.

Probabilmente Bianca e Stefano, coinvolti in un romanzo d’amore e di nostalgia revival non pensavano minimamente di diventare attori principali di una storia diventata famosa in tutto il mondo per l’argento, cesellato e interpretato in maniera diversa, materiale di un tempo, lavorato da migliaia di anni, ma rielaborato per la casa del domani, capace di diventare protagonista del design che, grazie alle sue molteplici qualità, adattato facilmente ai nuovi stili di vita e gli spazi del living.

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pubblicato il 14/10/2016 09:30:23 nella sezione "Non solo vino"
"L’azienda di Modena festeggia l’anniversario portando al Sial di Parigi -16/20 ottobre- il design di Giugiaro in un esclusivo packaging di lusso


Spilamberto, ottobre 2016

Un packaging di lusso per la preziosa bottiglia d’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP disegnata dal guru del design italiano Giorgetto Giugiaro: è così che l’Aceto Balsamico Del Duca festeggia i suoi 125 anni di storia. È infatti nell’anno 1891 che l’azienda della famiglia Grosoli celebra l’iscrizione nel registro della Camera di Commercio di Modena, dando il via a una storia di eccellenza made in Italy che continua ancora oggi con la quarta generazione della famiglia. Per l’occasione è stata realizzata una limited edition da 100 ml in duecento esemplari della bottiglia griffata Giugiaro, con libretto esplicativo che illustra il prodotto, la sua storia e il corretto utilizzo. Grande attenzione è stata riservata al packaging: la bottiglia celebrativa è stata infatti racchiusa in un raffinato cofanetto il cui logo aziendale è in lamina d’oro 24 carati, accompagnata da una pergamena numerata firmata da Adriano Grosoli, nipote del fondatore.

“L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP – spiegano con soddisfazione Mariangela e Alessandra Grosoli – rappresenta l’eccellenza della nostra terra, e abbiamo scelto di celebrarla con una bottiglia e un packaging che sottolineassero il valore intrinseco di ciò che cerchiamo di offrire ogni giorno a chi cerca nel Balsamico un equilibrio di sapori tra il dolce e l’agro, un’armonica acidità, una vellutata corposità e un profumo indimenticabile”.

La preziosa confezione per i 125 anni di Aceto Balsamico del Duca verrà presentata a Parigi dal 16 al 20 ottobre 2016 in occasione del Sial (www.sialparis.fr), il salone internazionale dell’alimentazione (pad. 1, stand F 29) che su un’area di 242mila mq metterà a confronto circa 160mila visitatori e 7mila espositori, di cui l’85% non francesi, in rappresentanza di 104 Paesi.

Una storia di successo, quella della famiglia Grosoli, che affonda le sue radici alla fine dell’Ottocento: è nel 1891 che il capostipite Adriano apre la “Premiata salumeria” dove inizia la vendita di specialità alimentari, tra cui l’aceto balsamico. Da subito l’azienda si distingue per la qualità dei prodotti, riconosciuta già nel 1927 a Genova, in occasione dell’Esposizione Internazionale, durante la quale viene conferito il “Diploma di Gran Premio e Medaglia d’Oro per la speciale lavorazione di prodotti tradizionali”. Gli anni passano e le specialità della Premiata Salumeria Grosoli diventano sempre più rinomate: si fa strada l’idea di ampliare la produzione di aceto balsamico, passione di famiglia.
È così che insieme alla moglie Luciana, Adriano - nipote e omonimo del fondatore - sceglie di variare il nome in “Aceto Balsamico del Duca” e decide di contraddistinguere il prodotto con l’immagine del Duca Francesco I d’Este, tra i più famosi e appassionati produttori di quel balsamo molto apprezzato alla corte degli Estensi.

L’azienda oggi rappresenta l’esperienza di quattro generazioni, che utilizzando le originali ricette di famiglia, con dedizione realizza un’eccellenza apprezzata in tutto il mondo. Nel 1980 entrano nella gestione le figlie Mariangela e Alessandra, portando l’azienda ad una notevole espansione ed aumentandone il prestigio sui mercati esteri.
Aceto Balsamico del Duca ancora oggi ha sede a San Vito di Spilamberto, dove conserva il sito storico, dedicato all’invecchiamento del prezioso Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, in oltre 600 barili posti in un’antica fornace per la cottura dei mattoni, edificata intorno al 1600. Nel 1992 è stato inaugurato un nuovo stabilimento, ulteriormente ampliato tra il 2004 e il 2008 ed arricchito di un elegante show room, con vendita diretta al pubblico. Nel nuovo stabilimento sono collocati i grandi tini di rovere destinati alla maturazione di Aceto Balsamico di Modena IGP, oltre a moderne linee d’imbottigliamento, con tecnologie atte a garantire la massima qualità.
Tra le eccellenze che posizionano l'azienda ai vertici della produzione di Balsamico, vanno ricordate l’Aceto Balsamico di Modena IGP Biologico, di cui l’azienda è stata pioniere e il “Solo Modena”, un balsamico a filiera corta ottenuto da sole uve raccolte nella provincia di Modena e insignito del “Premio 2009 - 2010 Responsabilità Sociale di Impresa” della Provincia di Modena.

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pubblicato il 16/09/2016 11:09:16 nella sezione "Non solo vino"
Nato da un’antica ricetta di famiglia, il distillato dalle note eleganti, si abbina perfettamente anche ai piatti gourmet. Riviera Gin sarà presente negli stand del Gin Day a Milano l’11 e il 12 settembre

Rimini, 10 settembre 2016. Un incontro tra due persone, un ufficiale inglese e un proprietario terriero riminese negli anni ‘40. Un sogno in comune: la ricetta di un gin unico nel suo genere. A oltre settant’anni dalla sua invenzione, ecco rivivere in tutta la propria intatta fragranza il primo Gin italiano la cui base è distillata dal vino. Così nasce Riviera Gin.

La ricetta sarebbe stata creata proprio da un ufficiale inglese di stanza durante la seconda guerra mondiale nella città di Rimini, preso dalla nostalgia per il suo distillato, e da Virgilio Leardini proprietario terriero che poi avrebbe conservato la ricetta nei cassetti di famiglia, ritrovata tanti anni dopo dal pronipote Alessandro. Riviera Gin, prodotto in un’antica distilleria toscana, ad oggi è l’unico gin in Italia che nasce da una base di vino sangiovese.

Riviera Gin, un prodotto artigianale e naturale, grazie alle sue noti eleganti e al suo gusto non invadente, si accosta perfettamente alla cucina gourmet. Infatti, già diversi ristoranti hanno scelto di inserirlo nella carta dei menu, tra questi: Guido a Rimini, una stella Michelin, Il Piastrino a Pennabilli (PU), una stella Michelin e Abocar sempre a Rimini.

In questo gin si aggiungono particolari e ricercate specie botaniche e spezie quali: coriandolo, cannella, fiori di sambuco, zenzero, ginepro, bergamotto, e arance dolci.

A oltre 70 anni dalla sua ideazione, Alessandro Zaghini, Roberto Guidi e Fabio Dellarosa, imprenditori riminesi doc, hanno deciso di scommettere su questa nuova avventura, e dallo scorso aprile, con la prima produzione di un lotto di 1440 bottiglie realizzate in perfetto stile vintage, hanno deciso di uscire sul mercato. Il loro brand ambassador è Charles Flamminio, premiato bartender che propone il Riviera Gin nei locali cult e in vari ristoranti stellati delle città italiane attraverso lo “Riviera Gin Speakeasy tour”.

«Ho iniziato questa avventura quasi per gioco, ci tenevo a ridare vita ad un’antica ricetta di mio nonno, -spiega il fondatore di Riviera Gin, Alessandro Zaghini, pronipote di Virgilio- Oggi invece ci ritroviamo ad aver venduto in pochi mesi l’intero lotto e ad

affrontare mercati internazionali. La passione e la voglia di far crescere questo progetto aumentano di giorno in giorno».

E di certo il Riviera Gin non poteva mancare al Gin Day a Milano il prossimo 11 e 12 settembre, dove i tre imprenditori insieme al mitico Charles faranno degustare agli ospiti il loro prezioso distillato.

«Il Gin Day di Milano –concludono i tre imprenditori- è la prima nostra uscita ufficiale al grande pubblico, rappresenta una grande opportunità di confronto per i bartender e, più in generale, per tutti i professionisti del settore beverage.Vi aspettiamo presso il nostro stand per farvi degustare il Riviera Gin».


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pubblicato il 09/06/2016 15:03:28 nella sezione "Non solo vino"
"Appuntamento venerdì 10 giugno sulla terrazza del ristorante Tosca, a partire dalle 10

Dal caciocavallo podolico alla “musciska” di maiale nero fino alla “nnoglia”: un’intera giornata per scoprire le eccellenze enogastronomiche dei Monti Dauni

Sfida ai foodblogger toscani, che prepareranno live piatti con specialità garganiche

Firenze, 6 giugno 2016

Ci sarà la “nnoglia”, uno speciale e antico tipo di salsiccia di maiale che ormai viene prodotta soltanto da una manciata di macellerie concentrate nel foggiano. Non mancherà la “musciska” (dall’arabo, “cosa dura”), un altro salume essiccato aromatizzato con peperoncino, aglio e semi di finocchio, ricavato dalle carni del maialino nero o della capra garganica. In prima fila anche il caciocavallo podolico stagionato, prodotto da vacche di origine ucraina il cui latte conferisce profumi complessi e alta persistenza gustativa, e la pasta di “grano arso” ottenuto dai chicchi rimasti a terra dopo la mietitura e la bruciatura delle stoppie, in modo da conservare particolari sentori di affumicato e tostato.



È un’esperienza cultural-gastronomica per molti versi inedita, quella che venerdì 10 giugno porterà a Firenze le eccellenze dei Monti Dauni e del Gargano, due zone del nord della Puglia già apprezzate all’estero – grazie a una serie di chef “ambasciatori” e all’azione del GAL, il Gruppo di Azione Locale – ma ancora poco conosciute nel resto d’Italia. L’appuntamento per addetti ai lavori, operatori e appassionati è sulla terrazza del ristorante Tosca, al primo piano del Mercato Centrale: dalle 10 in poi, in esposizione ed assaggio saranno presenti le produzioni agroalimentari ed enologiche più caratteristiche del territorio, insieme agli appassionati artigiani che spesso hanno letteralmente salvato dall’oblio prodotti non sempre compatibili con le logiche contemporanee di mercato, pur di salvaguardare un patrimonio di conoscenza delle materie prime e tecniche di produzione.



Sui banchini troveranno così posto soppressate, guanciali, paste, vini (il vitigno principe della zona, il Nero di Troia, insieme al “Cacc’e Mmitte”), olio, formaggi – in primis la manteca – ed ortaggi freschi e sottolio: ognuno di essi ha alle spalle una storia, spesso secolare. Ma la Daunia e il Gargano guardano anche al futuro, e all’appuntamento fiorentino hanno coinvolto una serie di foodblogger toscani: si tratta di Chiara Brandi, Elisabetta Cuturello, Fabio Campetti e Sandra Pilacchi. Per loro, la sfida sarà cucinare un piatto sotto gli occhi dei presenti usando esclusivamente gli ingredienti pugliesi presenti all’appuntamento del 10 giugno. Una giuria di esperti premierà l’esperimento meglio riuscito.



Queste le aziende presenti: Az. Agr. Paglione, I Sapori del Fortore, Oleificio Marinaccio, Panificio Andreola, Pasta Daunia&Bio, Caseificio Capano, Salumificio De Luca, Salumificio Fattibene, Salumi Santoro, Salumi Giannelli, Cantina La Marchesa, Cantina Duca D’Ascoli, Salumi Giannelli, Consorzio Daunia & bio.


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pubblicato il 04/05/2016 15:38:16 nella sezione "Non solo vino"
"Lo storico birrificio olandese ha registrato risultati importanti grazie ad un ampliamento dei propri mercati a livello mondiale, all’introduzione di innovazioni tecnologiche e all’ottimizzazione dei processi produttivi

Milano, 4 maggio 2016 – Il 2015 è stato un anno record per Bavaria. Il birrificio olandese ha infatti registrato un importante aumento di fatturato, cresciuto dai € 508,4 milioni del 2014 ai € 531,3 milioni del 2015. Il risultato netto è passato da € 24,7 milioni a € 30,2 milioni. La solvibilità e il coefficiente di liquidità sono rimasti elevati, rispettivamente al 58,2% e 1,68.

In termini di produzione, nel 2015 Bavaria ha prodotto complessivamente 5,8 milioni di ettolitri di birra.

Sono diversi i fattori che hanno contribuito al raggiungimento di questi importanti risultati: la forte crescita del brand in alcuni nuovi mercati, in Europa e nel mondo, l’ottimizzazione dei processi produttivi interni e il forte miglioramento delle performance del maltificio Holland Malt, di proprietà di Bavaria.

Una grande crescita a livello mondiale

Con la presenza di Bavaria in 5 continenti (Europa, Medio Oriente/Africa del Nord, Asia/Oceania, America e Africa), nel 2015 l’Azienda ha concretizzato la propria espansione a livello mondiale. Frank Swinkels, CFO Bavaria ha dichiarato: “Lo scorso anno abbiamo fatto grandi passi avanti, puntando alla creazione di macro regions e garantendo un mix ottimale di prodotti e mercati. Come dimostrano i risultati, questa strategia sta dando i propri frutti”. Al di fuori dell’Europa, le vendite sono infatti aumentate, a titolo di esempio, in Russia, a Cuba, in Australia, in Canada e in Corea del Sud. In Europa, invece, Italia, Francia e Regno Unito hanno incrementato la quota di mercato per Bavaria Premium, Bavaria 0.0%, 8.6 e La Trappe.

La crescita in Italia

In Italia il gruppo Bavaria nel 2015 ha registrato una crescita a volume del 17% e a valore del 21% (fonte: IRI Iper+Super+LS a.t. 2015). Si tratta di un aumento molto significativo. Luca De Zen, Amministratore Delegato di Bavaria Italia commenta così questa importante crescita: “Siamo molto orgogliosi dei risultati del 2015 che confermano la crescita costante degli ultimi anni. Abbiamo ottenuto questo successo grazie al rafforzamento nel segmento delle birre Speciali e al consolidamento sia della nostra Pilsner Bavaria Premium sia della Radler. Si tratta di risultati ancora più significativi perché raggiunti con un minor ricorso alla promozionalità di prezzo, creando quindi maggiore valore per noi e per la categoria in generale.”

Habesha: la prima birra del Gruppo in Etiopia

Nel 2013 Bavaria ha avviato la costruzione di un birrificio in Etiopia per la produzione della birra Habesha. Nell’estate del 2015 questo birrificio è entrato ufficialmente in funzione e gli 8.000 azionisti locali, che operano come ambasciatori per Habesha, hanno contribuito in modo determinante al decollo del birrificio. La distribuzione della birra man mano si è estesa dalla capitale Addis Abeba a diverse zone del Paese. Nel 2016 la capacità produttiva verrà raddoppiata con l’obiettivo di produrre fino a 600.000 ettolitri di birra. Frank Swinkels ha così commentato questa operazione internazionale: “La costruzione di un nuovo birrificio in Etiopia è stata una grande sfida ed è per noi motivo di orgoglio vedere come la birra Habesha sia diventata un successo. Per noi e per tutti gli azionisti locali.”

Innovazioni

Nel 2015 Bavaria ha infine investito per migliorare l’operatività in alcuni dei propri stabilimenti. Nel birrificio a Lieshout è stata realizzata una nuova linea di produzione dei fusti che ne controlla la qualità automaticamente, sia per quanto riguarda il contenuto che il packaging, prima di riempirli in ambiente totalmente sterile, in quello che è diventato un innovativo capolavoro tecnologico. Inoltre, nello stesso stabilimento a Lieshout, è stata ottimizzata la logistica interna attraverso l’acquisto di ulteriori AGV (Veicoli a Guida Automatica), che trasportano i prodotti dalla linea di produzione al magazzino in modo completamente automatizzato. Nel birrificio di Koningshoeven, invece, l’azienda ha investito in una nuova linea di produzione appositamente studiata per La Trappe.

Holland Malt

Il maltificio di proprietà di Bavaria ha contribuito in modo significativo all’aumento di fatturato. Mediante un più accorto impiego della propria capacità produttiva, questa realtà è stata in grado di stabilire un record di produzione e vendita. Non solo aumentando la produzione di malto Pilsner, ma anche quella del malto specialty. Quest’ultimo è stato fornito per la prima volta al settore della panificazione, oltre a quello dell’industria del whisky e della birra artigianale.

Bavaria

Bavaria ha sede a Lieshout, una cittadina a sud dell’Olanda, e, oltre ad occupare una posizione importante all’interno del mercato internazionale della birra, è una delle birrerie indipendenti a gestione familiare più grandi d’Europa. La storia di Bavaria risale al 1719, anche se documenti storici testimoniano origini antecedenti al 1680. Guidata dal 1764 dalla famiglia Swinkels, l’azienda attualmente annovera uno staff di circa 1.000 persone e produce con la stessa ricetta da 7 generazioni. La purezza degli ingredienti è alla base della qualità della birra Bavaria ed è per questo che viene utilizzata solo pura acqua di fonte di proprietà e malto di propria produzione. Il business a gestione familiare di Bavaria contribuisce a garantire la produzione di una birra con elevati standard di qualità.

Con oltre 6 milioni di ettolitri di birra prodotti annualmente, il brand esporta quasi il 65% della produzione ed è presente in oltre 120 Paesi con una vasta gamma di prodotti.

Nel 2015 Bavaria ha ricevuto il premio IMD-Lombard Odier Global Family Business Award come migliore azienda a gestione familiare nel mondo.

Bavaria è un brand di successo e ha conquistato negli ultimi anni un’importante quota sul mercato italiano. Per ulteriori informazioni visitare il sito
www.avaria.com , www.bavaria86.com

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pubblicato il 04/04/2016 18:42:54 nella sezione "Non solo vino"
Abbiamo selezionato per voi Sirio Anfore un'azienda umbra nata dall'unione fra un grande esperto del settore vinicolo e un bravissimo artigiano che lavora la terracotta da una vita.

Se vi state chiedendo perché scegliere di produrre vino in anfore di terracotta...ecco la risposta!

1.Per prima cosa la terracotta è il primo materiale mai utilizzato dall’uomo per mantenere il vino e gli alimenti quindi, se vogliamo, scegliere questo materiale significa riscoprire una tradizione vecchia di secoli, ma aggiornata da tecnologie e knowhow nuovi.

2.In secondo luogo la terracotta non usa a piena superficie resine epossidiche come il cemento e non è asfittica come l’acciaio, facilmente sanitizzabile con vari metodi : soda caustica, acidi organici, luce ultravioletta e pure il fuoco ( con una torcia a metano)

3.La terracotta è un materiale naturale come il legno ma, al contrario del legno, non cede sapori terziari al vino.

4.La massa ridotta della terracotta riduce la possibilità che si formino alte temperature per la fermentazione dei vini rossi.

5.Se ben ideate e usate, le anfore in terracotta sono in pratica eterne.
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pubblicato il 01/12/2015 11:17:10 nella sezione "Non solo vino"
4 dicembre 2015 Teatro Donizetti

DALLE NOTE AL PIATTO, SERATE D’ECCEZIONE CON I MIGLIORI CHEF D’ITALIA

L’Olimpo degli chef stellati e la lirica insieme a Bergamo per una serata nel contesto della Donizetti Revolution.

L’iniziativa Il Gusto per la Lirica avrà inizio venerdì 27 novembre in Domus, con un aperitivo sotto la regia dello chef Mario Cornali, e proseguirà il 4 dicembre con la cena di gala presso il Teatro Donizetti, con uno show cooking degli chef stellati Carlo Cracco, Enrico e Roberto Cerea, Davide Oldani.



Bergamo, 26 novembre 2015 – Musica e cibo: energie sensoriali, sapori d’eccezione. Pronta a proporsi tra le capitali internazionali dell’opera lirica, Bergamo ospita i primi, imperdibili, appuntamenti con l’iniziativa «Il gusto per la Lirica», ciclo di incontri per veri gourmand, dall’alta cucina alle melodie, ideato e coordinato dal team di Pernice Comunicazione.

Un progetto nato nell’ambito della Donizetti Revolution, l’iniziativa sviluppata del Direttore artistico della Fondazione Donizetti, Francesco Micheli, e sostenuta dal Sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, per valorizzare il compositore bergamasco, Gaetano Donizetti, in assoluto uno dei più famosi al mondo, trasformando l’opera da forma di intrattenimento elitario a piacere per la collettività.

Da qui l’accostamento con le delizie di una cucina senza tempo. A partire dall’aperitivo musicale, venerdì 27 novembre, alle ore 19.00 presso la Domus Bergamo Wine in piazza Dante presentato da Mario Cornali, fuoriclasse bergamasco della cucina, artista delle preparazioni stagionali, che nel suo Ristorante Collina ad Almenno San Bartolomeo, ha fatto della territorialità un marchio di riconoscimento, rigorosamente artigianale. Unicità che, per l’occasione, insieme ai suoi studenti dell’Istituto Alberghiero iSchool, declinerà a servizio delle note donizettiane che tanto hanno reso famosa Bergamo nel panorama della musica mondiale.

Alla prima data fa seguito il poker d’Assi della cucina italiana, venerdì 4 dicembre nel ridotto del teatro Donizetti. Per la prima volta insieme ai fornelli in un teatro, Carlo Cracco, Enrico e Roberto Cerea Davide Oldani e saranno gli straordinari interpreti della cena di gala, pronti a cucinare insieme per supportare ed esaltare la bellezza dell’opera, legandola al mondo dell’enologia e dell’alta cucina.

L'esclusiva cena di gala “Il Gusto per la Lirica” avrà luogo al termine della prima rappresentazione dell'opera La Scala di Seta, in un mix unico: nel ridotto del Donizetti la maestosità del teatro incontrerà la maestria della più rinomata alta cucina italiana. Un'occasione spettacolare, accompagnata da una accurata selezione di vini, curata dal talentuoso Luca Cinacchi, Direttore e F&B Manager del Café Trussardi e de Il Ristorante Trussardi Alla Scala di Milano, e premiato quest’anno dal Touring Club Italiano come Migliore Direttore di Sala d’Italia.

«Il Gusto per la Lirica rappresenta il modo migliore per chiudere gli appuntamenti di questa stagione: l’Opera diviene evento a tutto tondo oltre la musica, dall’aperitivo alla cena, in una contaminazione culturale che rappresenta una novità per Bergamo. Anche in questo modo cresce e si costruisce l’idea del Teatro Donizetti come centrale nella vita culturale cittadina.» - commenta Giorgio Gori, sindaco di Bergamo.

Per informazioni sull’aperitivo in Domus Bergamo Wine e sulla cena di gala al Teatro Donizetti, solo su prenotazione, rivolgersi a Pernice Comunicazione:

ilgustoperlalirica@pernicecom.it
tel. 035 241227.

Per la partecipazione alla cena di gala costo comprensivo del biglietto per La Scala di Seta, è di 150€.

Il ricavato di tutta l’iniziativa sarà devoluto a sostegno della stagione lirica del Teatro Donizetti.

SOSTENGONO IL GUSTO PER LA LIRICA

Main sponsor, che per primo hanno creduto nella forza dell’iniziativa a sostegno della Lirica nel nome di Gaetano Donizetti:

FORD: casa automobilistica tra le più note al mondo, partner della serata con il brand di lusso Vignale;

ELECTROLUX: leader globale nel settore degli elettrodomestici e delle apparecchiature per uso professionale, fornitore degli strumenti da cucina;

Partner tecnici:

CALVISIUS: simbolo del caviale italiano, anzi bresciano doc, presente con un Original Tin in purezza e Oscietra Classic;

GUIDO BERLUCCHI: bollicine italiane d’eccezione, figlie della storica azienda adagiata sulle colline della Franciacorta;

GAMBERO ROSSO DI MAZARA: specialisti e fornitori dell’ammaru russu, crostaceo di gran pregio delle acque mediterranee;

ACQUERELLO: il riso Carnaroli Superfino Acquerello unico al mondo, coltivato e confezionato dalla famiglia Rondolino nella Tenuta Colombara, (VC);

TERRE FRANCESCANE: azienda umbra, fondata dalla famiglia Gradassi nel 1639 presente con l’olio “L’Italiano” Novello non filtrato;

SELECTA: azienda specializzata nella selezione di prodotti alimentari nazionali e internazionali con Jamòn Cinco Jotas e cioccolato Valrhona;

LAGO STORE BERGAMO: punto di riferimento dell’arredamento made in Italy, responsabile dell’allestimento delle location;

ISCHOOL: Istituto Alberghiero - Bergamo, collabora per ospitalità e servizio.


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pubblicato il 11/11/2015 10:58:40 nella sezione "Non solo vino"
Anche a Gallese si celebrano i due prodotti d’eccellenza della Tuscia, l’olio ed il vino.

Un intero week-end, sabato 21 e domenica 22 novembre, in cui nel pittoresco paese in provincia di Viterbo sarà possibile fare un viaggio nei sapori e nella storia, con un percorso enogastronomico tra i sapori di una volta assolutamente da non perdere.

La Giornate dell’Olio e del Vino, organizzate dalla Proloco guidata da Emanuel Demetrescu, celebrano quest’anno la nona edizione e rappresentano un atteso momento di valorizzazione del territorio e di riscoperta di piatti tradizionali, come il prelibato pane mollo che sarà condito con il gustosissimo olio nuovo.

Si tratta di un antico cibo gallesino che rischiava di andare scomparso ma che è stato appositamente riproposto per l’occasione, e sarà possibile gustare, insieme ad altri piatti tipici locali, nelle caratteristiche taverne accompagnato da ottimo vino novello, così da creare un prezioso filo diretto tra passato e presente.

Nel fitto calendario in programma, infatti, i due aspetti si mescolano l’uno all’altro in maniera perfetta, così da creare un cartellone ricco ed invitante per tutti i numerosi visitatori.

La festa si apre, sabato 21 novembre, con un interessante momento di approfondimento storico.

Alle 17, infatti, presso il centro culturale Marco Scacchi, si terrà il convegno sul tema “L’olio ed il Vino nel territorio e nei secoli”, in cui la dottoressa Rita Cosentino, esperta in materia in quanto responsabile della Necropoli della Banditaccia, terrà un importantissimo excursus storico tra Etruschi e Falisci sui due prodotti maggiormente rappresentativi del territorio.

Seguirà l’apertura del percorso enogastronomico nel centro storico del paese.

Domenica 22, altro appuntamento da non perdere per gli amanti delle passeggiate all’aria aperta.

Gallese sarà il punto di partenza alla scoperta della Via dell’Olio, camminata naturalistica organizzata dal Walk in Tuscia.

Alle 10 invece, via alle visite guidate all’interno del borgo ed ai monumenti più caratteristici.

Alle 12 apertura del percorso enogastronomico.

Nel pomeriggio l’attesa dimostrazione della trasformazione del formaggio in formaggio e ricotta con un’imprevedibile sorpresa finale.

Sia sabato che domenica saranno presenti con i loro stand sia le aziende appartenenti al biodistretto delle Forre e della via Amerina sia produttori locali che esporranno in degustazione ed in vendita prodotti tipici del territorio.

Per info:
pagina Facebook Tel. 333.7146010
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pubblicato il 26/10/2015 18:13:31 nella sezione "Non solo vino"
La valle del Chianti è una vera e propria perla della Toscana, ma è durante il periodo autunnale che riesce a dare il meglio di se: da tutto il mondo, infatti, arrivano turisti curiosi e innamorati dei suoi paesaggi dai colori dipinti, nella stagione dedicata a uno dei suoi prodotti di punto, il vino. Il Chianti, infatti, non solo è uno dei luoghi più suggestivi d’Italia, ma è anche la patria dell’uva di qualità sangiovese, il vitigno da cui nascono le migliori bottiglie del pregiato vino rosso.

Complice il bel tempo che questi mesi riescono ancora a regalare, è possibile organizzare in compagni di famiglia o amici un soggiorno in Toscana interamente dedicato alla scoperta della cultura eno-gastronomica di queste zone, un viaggio per rilassarsi e vivere secondo i ritmi della natura magica della valle del Chianti. Optando per una sistemazione in bed & breakfast o nei caratteristici
appartamenti toscani avrete modo di godervi la vostra visita senza fretta, approfittando della pausa dagli impegni quotidiani per ricaricare le energie.

Se siete indecisi su cosa fare, ecco qualche utile suggerimento per andare alla scoperta della tradizione enologica di questa terra:

* Chiantigiana

Questa strada si sviluppa attraverso le colline e i vigneti che collegano Siena a Firenze per 61Km. Potete percorrerla in auto, in bici o in moto (trovate qualche consiglio qui) attraversando paesaggi da cartolina che risplendono nei loro colori autunnali: una delle strade più seducenti d’Italia, lungo la quale assaggiare tutto il meglio della tradizione gastronomica locale e visitare i casali in cui viene prodotto il Chianti Classico.

* Greve di Chianti

Il primo borgo che incontrate sulla strada Chiantigiana è Greve, una piccolo paese in cui le botteghe e i piccoli ristoranti tradizionali si susseguono sotto porticati in pietra e strette viette. Qui potete visitare il Museo del Vino, gestito dalla famiglia Falorni, in cui scoprirete la storia della produzione locale e le principali tecniche utilizzate per la vendemmia.

* Panzano

Proseguendo dopo Greve si incontra questa cittadina caratterizzata dalla scenografica Pieve di San Leolino. Qui sorgeva anche un antico

castello che, grazie alla sua posizione strategica, rappresentava uno dei punti focali durante le battaglie tra Firenze e Siena; ad oggi è andato quasi completamente perso, ma nel punto in cui si trova la Chiesa di Santa Maria è possibile ammirare ancora parte delle torri e della cinta.

* Castellina e Gaiole

Continuando il percorso lungo la via Chiantigiana si raggiunge Castellina, centro abitato in cui spiccano i fastosi palazzi rinascimentali e la rocca. Qui è possibile ammirare anche importanti resti etruschi, segno delle civiltà passate che hanno popolato queste zone. Se ci si sposta verso est si raggiunge la città di Gaiole, un centro circondato da numerose fattorie e castelli, molto importanti dal punto di vista storico e vinicolo.

Non a caso si parla di questo itinerario come la Strada del Chianti Classico: attraverso la Chiantigiana è possibile riscoprire il sapore della tradizione e della cultura enologica che da sempre caratterizza la regione Toscana agli occhi del mondo intero, partecipando a degustazioni ed esperienze eno-gastronomiche nelle tante cantine che popolano queste zone.
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pubblicato il 11/08/2015 10:56:49 nella sezione "Non solo vino"
Made in Marche Gallery e AperiMarche

"Tra Cisterne Romane e locali del centro storico insieme ad ANCI, Tipicità propone il
Grand Tour delle Marche

Le incantevoli Cisterne Romane di Fermo, visitate ogni anno da oltre 40.000 persone e mèta d’eccellenza anche per Trip Advisor, si arricchiscono di un’ulteriore attrazione: la Made in Marche Gallery di Tipicità, che riveste un ruolo strategico nell’ambito del Grand Tour delle Mar-che.

Infatti, in occasione di EXPO 2015, Comune di Fermo e Tipicità sono stati prescelti da ANCI come punto di riferimento per le Marche e da qui è nato il progetto del Grand Tour, un circuito di oltre 25 tappe che, nel semestre dell’Esposizione Universale, mette in rete alcune delle iniziative più significative della regione e le proietta nel contesto dell’EXPO.

Esplicito il commento di Matteo Mauri, referente relazioni istituzionali di EXPO 2015, in-tervenuto al vernissage dell’iniziativa: “Questo percorso nasce da un’idea dell’attuale Presiden-te Nazionale ANCI, Piero Fassino, ed una risposta così attenta e concreta, in fatto di promozio-ne del territorio, non l’ho trovata in nessun’altra parte se non nelle Marche! Qui – ha aggiunto Mauri -siamo già proiettati nel dopo EXPO!”.

Con la piattaforma Tipicità Experience, appositamente studiata per rendere fruibile dal turista questo circuito, è inoltre possibile accedere direttamente a ristoranti, hotel ed anche partecipare a minitour di shopping aziendale. Un innovativo strumento che mette concreta-mente a sistema i servizi di accoglienza e consente agli ospiti, italiani e stranieri, di vivere co-modamente le attrattive offerte dal territorio marchigiano.

Pertanto, Fermo diviene punto di partenza privilegiato per tour e percorsi alla scoperta dei luoghi più autentici della regione. Infatti, qui è possibile visitare la Made in Marche Gallery, un’intrigante percorso tra le icone del Marche style da vivere all’interno delle Cisterne Romane.

In esposizione pregevoli pezzi rappresentativi del fashion, artigianato ed enogastrono-mia di qualità, che offrono una completa panoramica delle eccellenze regionali fornendo, quindi, significativi spunti per tour tematici rivolti allo shopping ed al gusto. Appositi QR code, nonché materiali informativi studiati ad hoc, consentono ai visitatori di costruirsi la propria Tipicità Experience e di realizzare percorsi alla scoperta delle produzioni di alta gamma Made in Marche.

La tappa di Fermo del Grand Tour delle Marche prevede anche la possibilità di gustare, nei locali del centro storico che aderiscono all’iniziativa, l’AperiMarche, uno stuzzicante assag-gio di sapori marchigiani accompagnati da un calice del "Vigneto Marche".


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pubblicato il 08/07/2015 10:50:27 nella sezione "Non solo vino"
Negli ultimi anni è notevolmente aumentato il numero delle aziende vinicole che ha scelto di affidarsi al mondo del web, per promuovere i propri prodotti e conoscere così maggiore visibilità.

Nonostante questo, in occasioni di particolari eventi o fiere vinicole o molto più semplicemente per la vendita diretta al pubblico, uno degli strumenti più efficaci rimane essere quello del pieghevole, meglio noto come Depliant.

Il pieghevole, è un foglio di piccole dimensioni, stampato o piegato, che nello specifico viene utilizzato dalle aziende per promuovere i propri prodotti o per dare risalto ad una nuova iniziativa commerciale.

Anzitutto si tratta di uno strumento pubblicitario facilmente realizzabile, che solitamente richiede costi non elevati e alla portata di tutti. Oggi è possibile farlo anche direttamente online, come ad esempio sul sito iPrintdifferent.com, che offre il servizio di
stampa pieghevoli , biglietti da visita e molti altri prodotti cartacei personalizzabili e a prezzi assolutamente vantaggiosi.

Il pieghevole rappresenta uno dei mezzi pubblicitari più semplici ed efficaci. I suoi impieghi, nel campo del commercio del vino al dettaglio, sono svariati: dal lancio pubblicitario di un nuovo prodotto, alla diffusione di una campagna informativa su una nuova azienda vinicola, alla presentazione della linea di punta.

Perché un pieghevole riesca a colpire l’attenzione del pubblico di riferimento, è necessario, in primo luogo, che presenti alcune indispensabili caratteristiche grafiche: il layout, il materiale ed i colori, infatti, possono influire in modo determinante sul prodotto e sulla modalità di comunicare il messaggio in esso contenuto. Alla luce di ciò, è evidente l’importanza che può avere, per un’azienda, scegliere un centro stampa qualificato e competente, capace di realizzare e stampare, per qualsiasi azienda vinicola, un pieghevole ben confezionato ed efficace, già a partire dal supporto cartaceo.

Per essere persuasivo ed attraente un pieghevole deve prima di tutto risultare attraente alla vista e al tatto; di conseguenza la scelta del tipo di carta da utilizzare deve essere fatta con attenzione. Tra le migliori tipologie di supporti cartacei suggeriamo di scegliere quella patinata e monopatinata, la più utilizzata per realizzare dépliant, riviste, cataloghi e stampati pubblicitari in genere.

Una volta scelto il tipo di carta, si dovrà pensare ad abbinarci una selezione grafica di colori, opportunamente calibrata in funzione del target di destinazione: a colori o in bianco e nero; monocromia o quadricromia, sono tante le soluzioni adottabili a seconda del tipo di pubblico cui è destinato il pieghevole.

Il pieghevole, come tutti gli stampati pubblicitari, rappresenta la riproduzione cartacea di un processo comunicativo a tutti gli effetti e, come tale, non nasce mai dalla casualità, specialmente se si vuole scatenare nel pubblico di destinazione una reazione ben precisa. L’importante è sempre focalizzare l’attenzione sull’obiettivo commerciale da raggiungere e, ove possibile, affidarsi alla sicurezza dei professionisti della stampa.
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pubblicato il 03/07/2015 16:47:22 nella sezione "Non solo vino"
SAINT JAMES, il Rhum Agricole più venduto al mondo, prodotto a partire dal puro succo fresco di canna da zucchero, festeggia quest'anno il suo 250° anniversario con limited edition commemorative, numerosi eventi nella sua isola natale, la Martinica, ed una nuova campagna di comunicazione internazionale.

Con le proprie Plantations in funzione dal 1765, SAINT JAMES è uno dei più antichi marchi di rum al mondo, da sempre caratterizzato per il suo spirito pionieristico: a SAINT JAMES appartiene il primo Rhum Millesimé della storia, e la sua classica bottiglia quadrata fu ai tempi un elemento di assoluta innovazione, pensato per ottimizzare e ridurre al minimo le rotture durante i lunghi viaggi oltreoceano verso i mercati d'esportazione.

Unico rum al mondo A.O.C. (Appellation d'origine contrôlée), questo iconico Rhum Agricole viene ancora oggi prodotto in Martinica, più precisamente sulla costa orientale dell'isola a Sainte-Marie.

SAINT JAMES si è sempre contraddistinto per qualità, innovazione e rispetto per il proprio patrimonio e tradizione: l’edizione speciale SAINT JAMES Cuvée 1765, un assemblaggio creato in omaggio allo stile originale del 1765, è la perfetta essenza di tutte queste caratteristiche.

SAINT JAMES è anche all'avanguardia per quanto riguarda la mixology, l’arte del bere miscelato: ne è testimonianza lo sviluppo di stretti rapporti con figure di spicco in questo campo, tra cui il famoso barman e mixologist Stephen Martin.

La settimana dal 6 al 12 luglio, che segna tradizionalmente la fine della raccolta della canna da zucchero, sarà un momento chiave dei festeggiamenti per il 250° anniversario in Martinica. Il programma comprende visite alla distilleria, masterclass, degustazioni e uno spettacolo dal vivo che culminerà con il lancio di un'ulteriore edizione limitata commemorativa: un assemblaggio ultra-premium delle sei migliori annate di SAINT JAMES, presentato in una lussuosa confezione di vetro con collo in metallo goffrato. Per rendere omaggio alla grande storia di SAINT JAMES, sono poi programmate altre festività in tutto il mondo, tra cui un anniversary party a Parigi, campagne pubblicitarie multimedia ed eccezionali promozioni presso molti punti vendita in cui SAINT JAMES è presente.

L’anniversario per i propri 250 anni, segna quindi una pietra miliare per il brand e farà del 2015 l'anno SAINT JAMES!




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pubblicato il 01/07/2015 17:21:45 nella sezione "Non solo vino"
Sempre più spesso si sente parlare di prodotti biologici, vegani e naturali, che nascono con l’intento di fornire un’alimentazione sana, nel rispetto della natura e dell’ambiente nonché del nostro organismo. Prodotti chimici, coloranti e aromi, per non parlare di pesticidi e sostanze che ben poco hanno di naturale, stanno infatti prendendo possesso di tutto ciò che mangiamo e beviamo provando danni alla nostra salute e, soprattutto, facendoci dimenticare il vero gusto di cibi che gustiamo ogni giorno.

In campo enologico molto si sta facendo al riguardo. Proprio per preservare i consumatori, ma anche per riscoprire la vera tradizione vitivinicola, sono tantissimi i produttori che hanno deciso di convertire la propria azienda a biologico con grandi soddisfazioni e prodotti di altissima qualità.

Anche sul fronte cibo troviamo tantissime aziende sempre più attente a promuovere prodotti e materie prima naturali e biologiche, coltivate senza l’aggiunta di pesticidi o sostanze chimiche che vadano ad alterare la natura del prodotto.
Bere un vino biologico significa scegliere si stare dalla parte del nostro pianeta e del nostro corpo (che sicuramente ringrazierà!), se ne trovano di tutti i tipi e per tutti i gusti, basta fare una ricerca on line, dal rosato al rosso fino ai grandi bianchi, adatti per un aperitivo o per una cena importante ma anche, da non sottovalutare, da bere in compagnia magari dopo cena fra una chiacchiera e l’altra. Se poi volete stupire i vostri ospiti abbinate il vostro vino biologico a un dolce tradizionale, italiano, artigianale e…vegan!
Di cosa stiamo parlando? Ma del croccante naturalmente!

Alle Golose Tentazioni di Perugia, sempre attenti alla qualità delle materie prime e al rispetto della natura, si è scelto di farlo senza zucchero. In più è possibile acquistare i
Bocconcini di croccante, l’ideale per un piccolo snack o per la nostra serata fra amici fra un bicchiere di vino e un po’ di compagnia! I Bocconcini di Croccante sono anche personalizzabili così potrete inserire il vostro nome o il logo della vostra azienda per offrire un dolcissimo pensiero.

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pubblicato il 04/02/2015 11:50:43 nella sezione "Non solo vino"
Cinque infografiche per spiegare in modo nuovo l'Olio Garda DOP. Sono state presentate lo scorso 22 gennaio a Milano in occasione del DOP Garda Day durante l'Olio Officina Food Festival. Le informazioni riorganizzate sotto forma grafica, spiegano come abbinare correttamente l'olio del Garda, come viene prodotto, la sua storia e le sue caratteristiche, come leggere l'etichetta, i valori di produzione del consorzio.
Le infografiche sono molto comuni nel mondo del vino e, al contrario, ancora poco diffuse in quello dell'olio. “Cercavamo uno strumento di comunicazione – spiega Andrea Bertazzi, Presidente del Consorzio Olio Garda DOP – che potesse essere d'aiuto al consumatore nell'acquisto di un prodotto di qualità . Ci siamo ispirati al mondo del vino dove le infografiche sono molto utilizzate. Siamo così riusciti a raccogliere dati e numeri con metodo e rigore e, allo stesso tempo, sintetizzare in modo grafico i complessi meccanismi della nostra DOP”. Le infografiche, attraverso una sintassi di forme e numeri, parlano in particolare della realtà del Garda DOP ma affrontano anche temi importanti e validi per qualsiasi olio di qualità. Alcuni esempi: la lettura dell'etichetta di un olio DOP o le fasi di produzione di un olio, partendo dalla raccolta fino ad arrivare allo stoccaggio.
Le infografiche saranno divulgate dal Consorzio Olio Garda DOP attraverso i canali social, facebook e twitter, e utilizzate come materiale divulgativo a fiere e eventi.





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